venerdì 27 gennaio 2012

MIT Social TV project NeXtream

MIT NeXtream project leverages existing social networks and content sources to retrieve and determine content to show to each user.



Mobile Device Social Network Screens

NeXtream allows users to interact with their social network while watching video clips on a separate device (e.g., Television), with contextual relevance.

Server and Device Architecture













Source: MIT NeXtream project

martedì 17 gennaio 2012

Boosting VDSL2 Bit Rates with Vectoring


In late September, at the Broadband World Forum, in Paris, Alcatel-Lucent announced that it is starting commercial rollout of an enhanced version of a very high-speed DSL technology, called VDSL2, with vectoring. Vectoring is a technique that reduces copper-wire interference simultaneously for multiple customers in order to push broadband speeds over 100 Mbps. While running fiber all the way to the home can produce speeds of several hundred megabits per second, VDSL2 vectoring can use legacy telephone access networks.

Boosting VDSL2 Bit Rates with Vectoring

martedì 3 gennaio 2012


Oltre l’e-Learning ed il Social-Learning ecco: HI-SL High Interactive Social Learning



Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando sono stati coniati i termini di eLearning e Social-Learning. In molti hanno cercato di realizzare sistemi di eLearning che utilizzando le tecnologie informatiche, potessero potenziare i consueti sistemi di apprendimento e renderli disponibili su vasta scala. Dopo varie sperimentazioni l’avvento dei social network e degli strumenti collaborativi ha consentito di far evolvere le piattaforme di eLearning verso nuovi paradigmi in cui la caratteristica sociale dell’apprendimento veniva riscoperta ed estesa grazie agli strumenti sociali del web collaborativo. Quindi si passava dall’eLearning, se vogliamo espressione aderente al così detto Web 1.0, al Social Learning espressione appartenente al Web2.0. A seconda della velocità o dalla quantità di contento informativo il Social-Learning poteva essere declinato anche in Micro-Learning che utilizzando strumenti di comunicazione sociale veloci e pervasivi (tipo twitter) consentiva di diffondere piccoli (micro) contenuti informativi per un apprendimento continuo e sociale ed in mobilità.
Tutti questi strumenti e tentativi di far evolvere l’apprendimento e i suoi meccanismi raggiungono un discreto successo tuttavia, a mio avviso, sono carenti di una qualche forma di interazione tra chi impartisce i contenuti informativi e tra chi li riceve, come tipicamente accade in un apprendimento di tipo tradizionale, anzi molte di queste piattaforme che “virtualizzano” l’iterazione tra docente e discente addirittura a volte eliminano completamente il riferimento all’icona umana lasciando esclusivamente alla infrastruttura informatica il compito di interagire con lo studente. Tutto questo causa nel discente una perdita emozionale di coinvolgimento nell’apprendimento che genera distacco e quindi una perdita di efficacia o addirittura l’abbandono degli studi. Da giorni invece mi sono imbattuto personalmente in un corso on-line dall’università di Stanford. L’università sta impartendo una serie di corsi on-Line che incorporano i precedenti paradigmi eLearning e Social Learning ma introducono anche delle novità. Durante questi corsi, l’apprendimento ed i canoni tradizionali della comunicazione umana sono mixati con quelli messi a disposizione dalla tecnologia e seppur mediata dalle tecnologie, ritorna focale una forma di interazione virtuale tra docente e discente.
Le lezioni di questi nuovi corsi sono impartite essenzialmente tramite dei video realizzati dai docenti titolari. Durante le lezione, che sono sempre assistite dalle slide, c’è sempre la possibilità di interagire con la lezione stessa, poiché durante il suo svolgimento vengono sottoposte allo studente delle domande sotto forma brevi quiz sugli argomenti che man mano vengono trattati. Questa modalità interattiva aiuta molto a seguire la lezione la rende più partecipativa e un po’ sostituisce e previene il meccanismo della “domanda a lezione” che accade nel caso di lezioni LIVE. Tra questi corsi segnalo sicuramente Machine Learning impartito da Andrew Ng (http://www.ml-class.org). In questo corso il professore A. Ng si avvale inoltre di uno strumento che gli consente di interagire con quanto viene proiettato a video a supporto della lezione. Lo strumento gli consente di scrivere ed evidenziare sulle slides quello di cui sta parlando arrichendole di contenuto e poi quando verranno fruite sembrerà quasi di assistere ad una lezione LIVE. Questo strumento e il modo in cui viene usato aumenta considerevolmente la qualità dell’apprendimento rende la lezione molto vicina e simile ad una impartita dal vivo, la personalizza e la rende unica anche se è tutto mediato dal calcolatore ed in differita. In aggiunta tutto quanto viene prodotto durante la lezione cioè tutte le slide commentate e arricchite durante il parlato con le note del professore sono poi rese disponibili agli studenti. Questo meccanismo è veramente notevole perché consente anche dopo di ricostruire il contenuto ed il discorso della lezione che lo ha prodotto. Ad ogni lezione è associato un esame con dei quiz attinenti la lezione e degli esercizi da svolgere e consegnare. L’ambiente del corso è coadiuvato da un Q&A forum molto ben organizzato. In questo blog gli studenti postano domande di vario genere e lo spirito collaborativo tipico del web sociale trova sempre una risposta alle domande che vengono poste. Il forum è molto seguito anche dai docenti che prontamente taggano le domande più pertinenti e utili per portarle in evidenza all’intera comunità. Un meccanismo di reputazione P2P associa a ogni studente un punteggio complessivo sulla sua reputazione attribuita dai “pari”; Anche i post hanno una loro reputazione che aiuta lo studente a valutarne l’utiltà tramite dei voti positivi o negativi, assegnati sia alle domande che alle risposte.
Questo corso così strutturato lancia una nuova metodologia che unisce l’eLearning, facendo ricorso a strumenti tecnologici, il Social-Learning che utilizza come supporto all’apprendimento anche lo scambio sociale e come novità aggiunge un embrione la possibilità di interagire con i contenuti impartiti. I contenuti diventano personali più umani caratteristici del docente tuttavia pur conservando il carattere tecnologico che ne consente la fruizione su vasta scala. Questa forma di interazione potrà esplorarsi in molte direzioni anche se per il momento è solamente unidirezionale dal docente verso il discente. Credo che finalmente abbiamo intrapreso la strada giusta verso per l’integrazione delle tecnologie con l’apprendimento: HI-SL High Interactive Social Learning.
Da Gennaio l’Università di Stanford erogherà nuovi corsi per iscriversi: http://www.launchpad-class.org/